FUSS: Lettera Aperta al Quotidiano Alto Adige

Bolzano, 27 settembre 2019

Egregio Direttore,

Che i sistemi informatici Windows, Linux o Mac non funzionino sempre correttamente non è una notizia, è una certezza, che tutti noi utenti abbiamo sperimentato sia nel privato che nel contatto con le amministrazioni pubbliche.

La polemica nata su Fuss o non Fuss sembra un po’ ricalcare se è meglio l’auto a gasolio o a benzina. Non voglio banalizzare, ma forse sarebbe bene capire perché siamo arrivati a questa situazione. La risposta possiamo trovarla solo ponendoci le domande corrette: il servizio soddisfa i nostri obiettivi? Quali sono le cause dei possibili disservizi?

Nel 2005 il servizio, partito in fase sperimentale per la scuola in lingua italiana doveva estendersi almeno alle scuole in lingua tedesca e ladina. E’ successo che le forze in campo, nove persone fra tecnici ed insegnanti formati per l’occasione, hanno sostenuto la gestione delle aule informatiche, quindi client e server, di tutta la provincia.

La ripartizione Informatica della Provincia di allora rimase (e per quello che mi risulta è rimasta) sempre contraria al passaggio da Windows a Linux per tanti motivi: mancanza di personale formato per Linux, e differenti sistemi operativi che dovevano convivere, per citare solo quelli che potevano avere un senso, dimenticando però che la Scuola non è un Ufficio.

La Scuola è un mondo che ha altre esigenze, fa scelte didattiche cercando di mostrare ai suoi studenti tutto quello che li circonda, facendoli entrare in contatto con le diversità come potrebbero essere software e sistemi operativi . E’ questo che fa scattare la molla della conoscenza: la curiosità. E’ la curiosità che porta a cercare di capire, studiare, informarsi, sperimentare in ogni settore, un discorso che vale per qualsiasi materia.

Quindi, avere più sistemi operativi è un’opportunità che è presente nelle scuole superiori. L’Istituto Tecnico per Geometri di Bolzano dal 2005 usa AutoCAD !! Nell’Istituto Tecnico Commerciale di Bolzano si usa un noto software utilizzato da quasi tutti i commercialisti. Quindi, sono le scelte didattiche che determinano i sistemi operativi e il software.

Nella scuola primaria e secondaria di primo grado non sono richiesti software particolari, tranne in alcuni casi legati al sostegno. Inoltre, le risorse del web ormai coprono moltissimi settori didattici come, per esempio, quello importantissimo delle lingue. I CD allegati ai libri sono scelte che possono essere sostituite dal web, e comunque valutate con i tecnici prima dell’acquisto. La compatibilità non sembra un grande problema.

Vorrei ricordare che usare Office di Windows o LibreOffice di Linux non cambia molto. I bambini delle primarie istruiti da maestre capaci – e ce ne sono tante – dopo pochi giorni riescono a salvare un file in formato DOCX (Windows) o ODT (Linux).

Il software libero vuol dire poter scegliere software gratuiti ma LEGALI, che possono essere scaricati e installati sul PC di casa e della scuola senza oneri di nessun tipo. Per Windows, o il programma viene acquistato o è illegale. Credo che la prima cosa che debba fare la scuola è formare il futuro cittadino alla legalità.

Le difficoltà purtroppo nascono anche dalla creazione nelle scuole di due reti informatiche separate: quella didattica (Linux) gestita da FUSS e quella amministrativa (Windows) gestita dalla Provincia. I problemi di formattazione dei documenti burocratici si potevano superare installando LibreOffice su tutto il parco macchine, dato che il software (a costo zero) è compatibile sia con Windows che con Linux. Non è stato fatto. Perché?

Un altro vecchio problema è il rallentamento della rete internet delle scuole, determinato dalla scarsa banda. Per quello che mi risulta il problema è in fase di soluzione con la disponibilità di maggiore banda, ma la causa è stata sempre attribuita a Linux! Come mai? Basterebbe fare un giro nelle scuole di lingua tedesca, dove esiste solo Windows, e parlare con i docenti.

Sulla base di queste riflessioni, che qualcuno spieghi ai cittadini il vero motivo per cui questa esperienza, che fino a poco tempo fa era un’eccellenza nel mondo della scuola italiana nazionale, dovrebbe chiudere.

Ezio Monastero
ex professore di chimica, Istituto Tecnico Commerciale C. Battisti di Bolzano
ex componente gruppo FUSS (Free Update South Tyrol’s Schools) dal 2005 al 2015

[NdR] Questo documento è stato scritto con Libreoffice, in formato ISO standard ODT, e quindi rispetta il dettato della legge italiana, che prevede l’utilizzo di formati aperti e standard. Se fosse stato scritto nel formato DOCX di Microsoft Office non avrebbe rispettato la legge, in quanto il formato – anche se standard ISO – non rispetta le condizioni base per essere uno standard, e non permette una piena interoperabilità dei contenuti.